martedì 11 giugno 2013

A domanda (invadente) risposta (nonsense)

Quando la maestra delle elementari ci assegnava un compito, che ne so, un tema e che quando il tema aveva come argomento, che ne so, la descrizione di una tua giornata tipo, io, dico, io me la inventavo di sana pianta, la giornata tipo.

Insomma, piuttosto che raccontare che la mattina mi svegliavo alle sette e mezza e che dopo la colazione e le tartarughe ninja, mio nonno mi portava a scuola in macchina facendo sfoggio del turpiloquio spagnolo -perchè lui valeva- ogni qual volta trovavamo il camion della spazzatura che raccoglieva la suddetta per strada creando una fila interminabile -forse è da questo che deriva la mia continua ansia di arrivare in ritardo quando sto in macchina-, dico, piuttosto che raccontare tutto questo, io mi inventavo -in un tripudio di nonsense che lasciava perplessa la maestra stessa- che una volta svegliatami, la mia amica armena Jolanda veniva a portarmi i biscotti alle mandorle  per la colazione e che, dopo aver gozzovigliato insieme davanti ai Puffi e aver comprato la pizza per la ricreazione -pizza che veniva fatta da una signora che tendeva a lasciare dei cerotti nell'impasto-, andavamo a scuola insieme prendendo lo scuolabus guidata dallo zio armeno narcolettico -questo lo aggiungo io ora- della mia amica armena e, facendo il giro delle colline, arrivavamo fino a scuola. 

Ultimamente ho fatto la conoscenza di una di quelle persone che invadenza ce l'hanno scritto non sulla fronte bensì nel DNA.
Ora, capita di rado che qualcuno mi risulti antipatico ma nonostante tutto devo a questa persona un ringraziamento per avermi fatto riscoprire il piacere del nonsense e dell'improvvisazione:

X: "che lavoro fa tuo padre?"
V: "mio padre possiede un night-club"

X: "cosa facevate di sera tu e il tuo fidanzato prima di avere la televisione?"
 -unica domanda a cui avrei voluto rispondere nel modo in cui state pensando anche voi-
V: "bah, facevamo cose, guardavamo film sul computer, vedevamo gente".

La vera svolta è arrivata nel momento in cui ho capito che a una domanda dovevo rispondere con un'altra domanda:

X: "ma tuo fratello è più grande o più' piccolo?" 
V:"come fai a sapere che ho un fratello?".

Ancora meglio quando la domanda di risposta è smotivata, insensata e fuori contesto:

X: "ma quanto spesso lo vedi tuo padre?" 
V: "Ma quindi a te piacciono di più' i Clash o i Ramones?"






In my opinion,  Elizabeth Bennet la penserebbe come me.
Per ora l'ultimo match è stato 1-0 per me.

21 commenti:

  1. Ma un ballino di ca@@i tuoi no??? c'era da dirglielo eh!

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    1. E' inutile, ho conosciuto una gossip girl in carne ed ossa xD

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  2. comincio a pensare ad un padre drag queen che lavora nel nigth club di tuo fratello ed inizia il suo show sulle note di una famosissima canzone dei clash
    strana famiglia :-)

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    1. Ahauah una famiglia da sit-com xD

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    2. sii, vogliamo la nuova serie televisiva "Vero's Family"
      Adesso telefono a MTV e gli propongo la cosa ;-)

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  3. adoro i tuoi post! Sono sempre interessanti e simpatici :) Credo che utilizzerò alcune tue tattiche in questi casi ;)

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    1. Grazie grazie grazie, mi strappi un sorrisone :)
      Vedi un po', io sto continuando a sperimentare

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  4. Ahahah verissimo !
    Quando abitavo in un paesino piccolissimo e a 2 ore dalla città più vicina (cioè Vicenza, manco chissà quale metropoli), la gente del paese chiedeva che lavoro facesse mio patrigno: famiglia di donne orientali, venivamo dall'estero in più avevamo una macchina con targa monaco di Baviera..
    Ogni occasione dal bidello al macellaio, dall'autista al parrucchiere, dal pizzaiolo al preside era giusta per la fatidica domanda: ma che lavoro fa vostro padre?
    È direttore?
    No.
    Impossibile se viaggiare per forza fa il direttore.
    Non c'era nulla da fare: solo i direttori di banca viaggiano per il mondo ..:o
    Sei forte ! Io vorrei risp ad una domanda con una domanda ma non sempre c'è la faccio.. Parlo troppo !!!
    Liz di sicuro ti avrebbe approvata ;-)

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    1. Vaty :)
      La curiosità nelle persone può essere una dote -come per i ricercatori-, altre volte mmmhhh chi lo sa.

      Un bascione grande

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  5. Dalle mie parti si dice 'Ma un paiolo di ca**i tuoi no eh?!' :-)

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    1. Anfatti! :)
      Sono un paio di giorni pieni che evito questa persona, le domande indiscrete e le occhiate fisse su ciò che sto facendo, sono una persona felice.
      Un bacione Bì

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  6. Non ho mai avuto il coraggio di farlo! Ho il blocco da bugia, anche se non sopporto le domande invadenti che meriterebbero tutto tranne la verità...
    Quando ero piccola detestavo il solito "a chi vuoi più bene, a mamma o papà?" e io, con aria perfida, "a nessuno dei due!" avrei voluto rispondere... solo per vedere la sorpresa, o il disappunto, ma non ho mai trovato il coraggio.
    Ora ho imparato a rispondere e ad essere molto, molto sincera; a volte la verità nuda è un nonsense...

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    1. Tilia, quando dici che la verità nuda è un nonsense è vero :)

      A me piace molto parlare con le persone e aprirmi, raccontare tutto tutto ma proprio tutto, l'unica cosa è che le persone devono ispirarmi fiducia e non cercare di invadere prepotentemente i miei spazi, se fanno cosi', io li prendo in giro...(sono una bulla)
      Un bacione Tilia, che bello vederti qui

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  7. Quando conoscevo delle ragazze dicevo di essere un rappresentate della folleto per dar brio alla conversazione... :-)

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  8. Yeah!
    Quanto odio le domande invadenti! Io non le faccio e non voglio che gli altri me le facciamo.
    Ne conosco di gente che 'invadenza ce l'ha scritto nel DNA' ma faccio di tutto per starne alla larga! ;)

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    1. Rooooooooooooos bentornata! Che bello vederti qui :)

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  9. Ne ho conosciuta una cosi' recentemente (in 1 minuto siamo passate da "ciao mi chiamo..." alla domanda su quanti fidanzati ho avuto. Ma ti pare?)No, vabbé, le ho rifilato supercazzole senza pietà.

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  10. Devi essere stata una bambina divertente, io non ci sarei arrivata mai. L'unica bugia detta da me quando ero piccola era che mi avevano regalato una giraffa e che per quanto era lunga avevamo dovuto fare un buco sul tetto di casa (troppo non sense!!).
    Comunque, ottima tattica anche per la persona invadente.

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