Mi sono detta da un lato che chissà chi si sarebbe accorto della mancanza del post della settimana e poi mi sono ridetta -eh no, pero' se non scrivi questa settimana ti dimenticherai cosa avresti voluto dire e probabilmente finirai con lo scrivere di nuovo delle polpette di tua nonna-.
Ebbene, niente polpette, non temete, questa settimana è stata piena di avvenimenti ma se escludiamo le vicissitudini da universitaria agli sgoccioli quale sono, resta soltanto da raccontarvi l'esito del concorso letterario a cui ho partecipato.
Ebbene vi do una buona notizia e una cattiva notizia e siccome sono in controcorrente e anche perchè penso sia meglio cosi' vi dico che sono arrivata tra i finalisti ma non ho vinto.
Qualcuno di voi forse lo ha già fatto, comunque, per capire di cosa sto parlando, in soldoni, questo è il link per il racconto che scrissi:http://blog.gelocal.it/ilcentro-montesilvano-scrive2012/2012/09/19/la-sessione-di-settembre/
La vostra Vero con un foulard da finto-intellettuale |
Giurato#1: Non mi interessa questo racconto perchè quando ero giovane io non ambivo a leggere storie di studenti universitari ma immaginavo storie di persone di 45 anni o piu'.
LatestadiVero: ehm, scrivere la storia di qualcuno di 45 anni, lo faro' con piacere quando arrivero' all'ambita soglia e sapro' cosa occupa le giornate e i pensieri di coloro che han piu' di 40...
Del Giurato #2 non ricordo il giudizio, probabilmente stavo ancora pensando a come avrei potuto traslare la mia storia universitaria in storia universitaria di un over 40.
Giurato#3 (giovane scrittore di nome Matteo Grimaldi di cui vi sprono a cercare i testi perchè mi è parso simpatico, magnanimo e con dei gusti letterari comuni ai miei): in verità, a me è piaciuto, sembra quasi che descriva diversi fotogrammi, è uno stile particolare, è quasi una descrizione cinematografica (ovviamente nel suo piccolo) pero' mi sarebbe piaciuto avere piu' azione, sembra che tu abbia descritto la normale storia di uno studente universitario.
LatestadiVero: ma che carino, si ma io, veramente, volevo descrivere la normale storia di uno studente universitario, ok, prossima volta lo faccio ammalare, magari potrebbe morire, gli potrei far cadere addosso il distributore del caffè.
Giurato#4: in effetti anche io potrei carpire uno stile particolare, quasi paratattico ma avrei messo un quid, un guizzo finale al racconto.
NellatestadiVero: e mo che vuol dire paratattico? E' un bene o un male? Oh mio dio, hai fatto il liceo classico, dico io.
Cosi', la serata si è conclusa con la vincita di un racconto che narrava un dialogo padre figlio su cosa farne della madre affetta da Alzheimer che ahimè è una tematica molto drammatica e triste che ha toccato la giuria piu' di quanto ha potuto fare il mio povero studente di chimica che altro non vuole nella sua vita che fare aperitivi, laurearsi e giocherellare con le ragazze della biblioteca.
Nonostante questo meltdown (che considero meltdown a metà considerando che è la prima volta che partecipo ad un concorso letterario e sono comunque riuscita a rientrare tra i finalisti, anche dopo la prima valutazione della commissione) ho affogato il dispiacere nell'alcol vista la degustazione di vini (Montepulciano n.d.r.) offertaci.
Cosa ancora piu' importante, che ho omesso all'inizio per utilizzarla al finale come ciliegina sulla torta, ho assistito ad una lezione sul "Tifone" di Conrad da parte di Emanuele Trevi -finalista al premio Strega- dalle quali parole sono rimasta incantata al punto da pensare che Chiara Gamberale sia una donna fortunata ad avere un marito talmente interessante. Oltre a Conrad, Trevi ha raccontato un po' il suo nuovo libro "Qualcosa di scritto", tutto da scoprire.
La prima cosa che ho fatto, di ritorno da casa, è stato cercare il significato di "paratattico", abbiate pazienza, io sono una donna di scienza, mi piace scrivere e leggere ma alcune parole, termini e sostantivi, spesso mi sfuggono.
Paratattico: Si può considerare paratattico un periodo in cui da una principale dipendano diverse subordinate dello stesso ordine coordinate tra loro. A volte, quando si scrive un testo paratattico, si intende creare nel lettore un effetto di attesa, che induce a continuare la lettura. La costruzione paratattica è spesso usata nel testo descrittivo, poiché questa modalità conferisce chiarezza, evidenza e incisività alla descrizione.
Vero! Ma che brava! Arrivare tra i finalisti è comunque un grande traguardo! Il primo, direi! Ora non potrai far altro che continuare a salire! XD...
RispondiEliminaHo letto anche la storia, davvero bella! Complimenti! :)
P.s.: se avessi deciso di parlare delle polpette della nonna a me non sarebbe dispiaciuto! Era così appetitoso quel post! E sopratutto mi ricordava nitidamente il sapore delle polpette della mia di nonna! mmmmmh.. che bontà!
Un abbraccio!
E scusa!!! Ma non passando di qui da un po' non mi ero accorta che si potesse votare il tuo racconto! :(
RispondiEliminaRosalinda non preoccuparti :) io son contenta anche solo del fatto che hai letto la storia
EliminaA presto, tanto ora che posso approfittare della connessione vengo a sbirciare le tue gluttonies :)
Bisognerebbe dire al giurato n° 4 che purtroppo la vita non è sempre paratattica.. Anzi: il 90% delle volte è una banalissima vita!
RispondiEliminaE ancora: spesso e volentieri, alcuni scrittori, per creare dei racconti paratattici, finiscono nella fantascienza o nell'assurdo.. E non credo che tu volessi scrivere un racconto del genere, vero? :)
Cri, avrei tanto voluto averti in commissione :)
EliminaMai risposta fu più azzeccata di quella de la Cri! :)
EliminaBeh già arrivare tra i finalisti è un bel risultato.
RispondiEliminaUn abbraccio
Infatti cara Kylie, mi ritengo soddisfatta :)
EliminaA paratattico avrei avuto qualche problema anche io...
RispondiEliminabeh Vero è andata alla grande anche così, la prossima volta sarà la scalata al successo...intanto ancora brava! ^^