Entità Intelligenti e nonsense.

Si parla, in pieno fomento, delle code italiane per accaparrarsi uno di quegli aggeggi li', di quelli che fanno le foto, con le quali puoi scaricare app, forse ci vai anche su internet, mi sa che ti allacciano anche le scarpe, ti guidano la macchina e in certi momenti contingenti, te la parcheggiano anche mentre tu ti stai leggendo un bel libro tramite l'applicazione "reader", ma che dico, magari ci vedi l'ultima versione del rossetto blabla lanciato da una tizia ora-ti-vedo-ora-ti-dimentico, che recita in una pubblicità  semi nuda o vestita di merletti e zompetta per un prato fiorito con espressione ebete mimando un trip sotto lsd o magari una comune sbornia per poi stravaccarsi su un letto francese o strusciandosi per le pareti di chissà quale città grigia e buia del Nord Europa.

In tutto cio', partendo dal fatto che ognuno sceglie di fare cio' che reputa migliore per se stesso (certo il giorno dopo, anche senza fila, l'aggeggio comunque nel negozio lo trovi), mi domando se quando ci si riferisce a noi, genere umano, come entità intelligenti, si stia parlando davvero di noi.

Questo post è stato scritto piu' per fuggire ad un pomeriggio di studio che per biasimare le abitudini di italiani e non nello sprecare soldi e tempo in qualcosa di completamente inutile per i piu'.

Comunque, visto che ho l'abitudine di citare le mie letture in ogni post, giusto per avere un filo conduttore buttato a random tra nonsense e dolci vari, questa settimana, ho cominciato a leggere Il grande Gatsby e già mi dispiace doverlo finire.

A presto