giovedì 13 febbraio 2014

#Hello Spain: Leòn mon amour

Fermi tutti, non vi sarete mica dimenticati che nel frattempo io vi stavo conducendo -manina nella manina- lungo la Spagna.
No dico, spero che non l'abbiate fatto perchè io la sto tirando per le lunghe per dare il giusto spessore alle cose.
Ho aspettato tanto perchè la penultima tappa è stata Leòn -quattro ore di autobus da Madrid, ahimè- la città dove io e la mia amica Giulia -compagna di viaggio- ci siamo conosciute cinque anni fa in erasmus -ad Agosto saranno sei gli anni-.

Leòn è un gioiello che ti trovi all'improvviso dopo km e km di completo nulla -un nulla molto bello in ogni modo-. Coloro che hanno percorso il cammino di Santiago probabilmente ci saranno anche passati essendo Leòn una delle tappe.

La cosa che di Leòn ho piu' amato in assoluto -ed è anche il suo simbolo- è la cattedrale Santa Maria de Leon. Ci sono delle fantastiche storie riguardo i miti e le leggende di come questa cattedrale fu costruita, per farvi capire quanto tempo ci misero vi faccio solo pensare che è cominciata in stile romanico e fini' per essere una cattedrale gotica. La leggenda narra che ci sia stato un topo gigante che ogni anno distruggeva le basi della costruzione costringendo gli operai a ricominciare da capo il giorno seguente, il tutto per giustificare il tempo trascorso dagli inizi dei lavori.



Leòn è una città universitaria che ogni notte brulica di vita notturna, all'interno delle stradine del centro storico nel famoso Barrio humedo (quartiere umido) chiamato così proprio perchè è una zona nel quale vengono versati litri di cerveza e di vino tinto.


NDall'altra parte di calle Ancha, il grande corso, potete trovare il Barrio Romantico, custode di un parco e varie piazzette dove sedersi è d'obbligo considerato quanto delizioso è quello che c'è intorno.


Insomma, io Leòn la amo perchè lì ho imparato davvero tanto, ho fatto amicizia dal nulla, ho mostrato una certa capacità di sopravvivenza, ho imparato lo spagnolo, ho amato e ho sofferto, ho improvvisato concerti casalinghi e cantato canzoni di Chris Isaac davanti un pubblico di sconosciuti -ma questa è una storia che racconterò da Cinzia- , ho camminato da sola per strada alle quattro di notte sentendomi la padrona del mondo.

Ho mangiato spaghetti alla carbonara un giorno si e un giorno no e consumato un quantitativo di pipas inimmaginabile, perdendo comunque peso.
Abbiamo pensato giusto ripercorrere certe tappe obbligatorie come il panino da Obelix delle tre di notte, la corsa per le scalette dietro la cattedrale. Il giro di tapas al posto dell'aperitivo. Tornare sotto una casa che non è la tua ma che ti rimarrà sui polpastrelli per tutta la vita.


Io Leòn la amo, lo so, lo dico per tutto, ma lei la amo davvero.







5 commenti:

  1. No, che ti devo dire, in Spagna devo proprio andarci.

    Moz-

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  2. Grande Vero canterina...Io e te al karaoke faremmo una stragggge ahahaha
    E mi sono innamorata di Leon. Devo assolutamente conoscerla ;)

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  3. Quanto mi sarebbe piaciuto vederti cantare in questi concerti improvvisati! Ti capisco perfettamente, io come erasmita madrilena ci ho lasciato il cuore (e anche parte di fegato) e il tornarci mi crea sempre sensazioni uniche... :-)
    Leon, altra tappa da aggiungere alla mia ruta spagnola... :-)

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  4. wooow *-*
    se ti va passa a trovarmi: http://viviconvivi.blogspot.it/

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