martedì 12 marzo 2013

Le lezione di Supertramp.

La cosa che smettero' di fare, e la vedo dura in ogni modo, nel momento in cui cominceranno i miei giorni da post-laureata, sarà smettere di aspettare.

Tra i miei vari utopici progetti ci sono di mezzo il Brasile, Cuba, vivere intrecciando braccialetti di cuoio in Messico e vari ed eventuali piani alla Chris McCandless sperando in ogni modo di fare una fine meno leggendaria e tragica.

Eniuei, non ho intenzione di tediarvi con i miei effimeri progetti che son tuttavia teneramente cullati nella mia mente ogni volta che, aprendo la casella di posta elettronica, non trovo la preziosa mail che mi dovrebbe mandare il mio prof.

In attesa del lieto evento, mi piace affogare il mio (dis)piacere in tavolette di cioccolata fondente e yogurt home made e nei fantastici libri che i miei amici hanno avuto la cura di prestarmi.

E visto che al momento sto leggendo "Nelle terre estreme" di Jon Krakauer -il riferimento a McCandless non era puramente casuale-, vi lascio con una delle frasi che il ben piu' conosciuto Alexander Supertramp ha sottolineato in uno dei tanti volumi che portava dietro nelle sue avventure e che gli è rimasto vicino anche nella sua tragica fine. (Mi dispiace, se non avete letto il libro nè visto il film, vi ho rovinato la fine, in tal caso mandatemi un messaggio privato con le vostre invettive, cercherò di rispondere con amore ad ognuna di queste).



"Volevo il movimento, non un'esistenza quieta. Volevo l'emozione, il pericolo, la possibilità di sacrificare qualcosa al mio amore. Avvertivo dentro di me una sovrabbondanza di energia che non trovava sfogo in una vita tranquilla."

-Lev Tolstoj, la felicità familiare 

6 commenti:

  1. Io ho visto ilo film... tanto vero quanto toccante

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    1. Bello davvero, ormai sono talmente in fissa che questa settimana mi sono data alla maratona intothewildiana

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  2. Conosco poco la tua situazione, Vero, ma fammi dire una cosa...se dopo la laurea avrai anche solo UNA possibilità di farti un viaggio lontano, zaino in spalla e via, fallo. Fallo perché è il momento giusto, prima di intraprendere qualsiasi cammino in qualsiasi direzione. Stai solo attenta alle bacche...e in Messico, al ghiaccio fai da te! Lo dico per esperienza. ;-)

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    1. Le tue parole non fanno che motivarmi ancora di piu'...non sai quanto non vedo l'ora di terminare questo percorso per sentirmi libera di decidere :)

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  3. Ciao Vero! Che dire.. capito grazie a te sul tuo blog, e mi capita di leggere proprio un post così vicino alle mie esperienze. Mi son laureata da poco e ho pensato di cogliere al balzo la "disoccupazione" forzata per partire per l'America. Ti consiglio di partire post-laurea.. te lo consiglio vivamente! Ho avuto l'occasione di riflettere molto, tornando in Italia con un bagaglio ricchissimo :)
    Ti seguo!
    Un abbraccio
    Manu

    http://pensierinviaggioo.blogspot.it

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    1. Non c'è consiglio che accoglierei con piu' entusiasmo :))

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