sabato 26 gennaio 2013

Curiosità #3: il senso di Hemingway per l'alcool


Con l’inizio del fine settimana ci si concede qualcosa in piu’, un’uscita serale, una cena con il fidanzato, un’aperitivo con gli amici. 

Hemingway. http://www.huffingtonpost.com/philip-greene/post_4021_b_2094921.html#slide=1739252

Parlando di bicchierini, la curiosità di oggi, riguarda Ernest Hemingway, piu’ che curiosità la considererei una constatazione per coloro che conoscono i libri di Ernie i quali saranno abituati a leggere scene di bevute.

Statua di Hemingway, El Floridita , La Havana, Cubahttp://en.wikipedia.org/wiki/Floridita
Molti di voi sapranno, dopo aver letto l’articolo di Scropolo, che uno dei suoi cocktails preferiti era il Mojito, consumato dal nostro scrittore sui banconi de la Bodeguita del Medio a la Havana (città nella quale si dedico' alla pesca su "Pilar" la sua imbarcazione e dove scrisse Il vecchio e il mare).

Alcuni sapranno anche che, in suo onore, esiste un cocktail chiamato Martini Hemingway e che, a conferma dell’amore di Papa (uno dei tanti soprannomi di Hemingway) per le bevute, il Floridita, un bar de la Havana frequentato dal nostro scrittore, presenta al suo interno una statua di Hemingway a fine bancone.
   
A tal proposito, ho letto ultimamente un articolo su Huffpost il quale  ci offre una sessione fotografica di Ernie mentre è intento a prepararsi o consumare qualche bicchierino.

Come molti sanno, Ernie certo non disdegnava mai qualche bicchiere ogni tanto, quello che diceva era che usava “donarsi all’irresponsabilità dopo la responsabilità dello scrivere”.
Ovviamente, per il nostro Hemingway, l'abuso di alcool porto' a non pochi problemi come le crisi depressive in cui cadeva e che lo vedevano affogare ancora di piu' le proprie angustie e dispiaceri nell'alcool. Uno dei periodi critici per quanto riguarda il consumo di alcool fu quello passato a Cuba a la Havana che oltretutto lo vedono anche impegnato nella stesura di Il vecchio e il mare che gli valse il premio Pulitzer e il Nobel per la letteratura nel 1954.

Non a caso, uno dei motti del nostro scrittore era:

“Write drunk, edit sober” ovvero scrivi ubriaco e correggi da sobrio.


Hemingway. http://www.huffingtonpost.com/philip-greene/post_4021_b_2094921.html#slide=1739255

4 commenti:

  1. Chissà se quando venne dalle mie parti per la guerra aveva già il vizio del bere e se si deliziò con i vini del Piave...

    Buona domenica!

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  2. Avrei bevuto volentieri un fresco Mojito in sua compagnia ...ai suoi tempi però :D

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  3. Articolo interessante e anche il tuo post lo è.
    Ma ti immagini che mondo sarebbe senza alcolici?
    Un mondo senza opere d'arte...
    Uau

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  4. adoro questa cosa delle piccole e inutili curiosità che alla fine sono proprio ciò di cui ho bisogno. Vivo per queste notizie, grazie.

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