venerdì 19 aprile 2013

Guest Post: notte con gli Afterhours, una recensione.


AmiZi, per il post di oggi cedo la tastiera alla mia amica Marcella che è uno di quegli esemplari affascinanti di femmina, dalla personalità spumeggiante, una scheggia, insomma, una personcina portatrice di sorrisi e buonumore.
Dicevamo, oggi vi lascio leggere le parole di Marcella che, qualche giorno fa, è andata ad ascoltare gli Afterhours (un amore che condividiamo ma che lei prova più intensamente rispetto alla sottoscritta).

-Allora te la scrivo una recensione del concerto?
-Devi!
-Guarda che lo faccio davvero!
-E io l'aspetto.
Godetevi il concerto attraverso gli occhi e le parole di Marcy.

...

Appuntamento ore 22:30 al PinUp di Mosciano in provincia di Teramo. Dopo una manciata di secondi ci annunciano dieci minuti di ritardo ma l’attesa passa in fretta, le luci si spengono e gli Afterhours iniziano sputando “Veleno”! Vestiti interamente di bianco ricordano i Drughi di Arancia Meccanica ma la violenza delle loro parole e della loro musica non fa male, ritempra lo spirito e non può essere fermata! Manuel Agnelli, dall’alto dei suoi quarantasetteanniportatibenissimo, conduce il gruppo con voce profonda e graffiante, tra un ringraziamento al pubblico ed uno Scream quasi metal.  Alla sua destra Xabier Iriondo, chitarrista e membro storico del gruppo, collaboratore nei dischi migliori, tornato finalmente a suonare con gli After dopo nove anni di assenza, sottolinea la sua presenza con distorsioni eleganti e balletti improvvisati ad occhi sbarrati (dov’eri finito Xabier?). Ancora più a destra, tra i presenti i membri più giovani in termini di permanenza nel gruppo, Roberto Dell’Era e Rogrido D’Erasmo rispettivamente al basso ed al violino, riversano sul palco la ricchezza del loro curriculum musicale internazionale. A sinistra Giorgio Ciccarelli, chitarrista del gruppo da anni, con la sua energia e le basette lunghe regala potenza ed un tocco anni settanta! Sullo sfondo Giorgio Prette, altro membro storico, nascosto ma sempre presente è colui che, seppur seduto sullo sgabello della sua batteria, si stanca di più! Il risultato è quello di stare davanti ad un insieme armonioso di personalità differenti che sul palco diventa energia pura, tanto da far pensare “Sto assistendo ad un concerto rock e questi suonano davvero!”, cosa rara nella musica commerciale dei nostri giorni. Sfondo portante del concerto è Padania, Targa Tenco per il miglior album del 2012, e Manuel non dimentica di dedicare la canzone che da il titolo all’album alL’Aquila, dove è stata suonata per la prima volta gratuitamente il 19 maggio dello scorso anno nella zona rossa. Le canzoni degli Afterhours sono sempre state una critica all’ipocrisia, sia quella che pervade e mantiene le alte sfere sia quella di ogni singolo uomo nei confronti di se stesso e delle persone che lo circondano, ma ultimamente Manuel si impegna nel sociale più esplicitamente ed in modo più maturo. La crescita si vede anche sul palco dove stavolta  in presenza di problemi tecnici non spacca, ahimè, la chitarra come nell’MTV Day del 2002 ma, per rilassare la tensione, lascia esibirsi insieme agli altri membri del gruppo tre ragazzi di una loro cover band locale pescati molto poco casualmente dal pubblico. Questo slancio di magnanimità è stato perdonato dai presenti grazie a Dea, Male di Miele, Rapace, Punto G ed altri pezzi storici suonati e cantati con la stessa rabbia e la potenza dei primi anni novanta. Finito il concerto i mostri da palco si ritrasformano nei rispettivi Dottor Jekyll e con gentilezza si concedono alle attenzioni dei fan più fedeli. Insomma, gli Afterhours con il tempo non invecchiano, maturano! E diventeranno sempre più importanti nella storia della musica alternativa italiana. Per voi che li amate, sarete salvi! Per voi che li conoscete poco, fate ancora in tempo! Per voi che restate intristiti e non rinvigoriti dalle loro canzoni, che dio vi aiuti!

8 commenti:

  1. Oddiooooo gli Afterhours!!! Uno dei fari della mia adolescenza depressa!! Io li ho visti live 2 volte, al MTV Day a Bologna nel lontano 2002 ( °_O ) e al concertone del 1 maggio a Roma nel 2009...ogni volta, Manuel fa la sua porca figura!! A Bologna poi, siccome sull'attacco di Bye-bye Bombay avevano dei problemi di sound che non riuscivano a risolvere, preso da un raptus ha sfasciato la sua chitarra sul palco...scena memorabile!! :-)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. quindi quindi tu c'eri tu c'eri!!!

      Elimina
    2. Oddio me l'ero persa, alla parola 'Afterhours' ero partita nel tunnel dei ricordi e non avevo finito di leggere il post! :P
      Io c'erooooo c'ho le proveeeee!!!!!! Che fico :-D

      Elimina
  2. Io non ascolto molta musica italiana, ma gli Afterhours mi piacciono e sono legati a tantissimi ricordi della mia tarda adolescenza...inutile raccontarti i pianti che mi sono fatta con "ci sono molti modi", "voglio una pelle splendida" e "oceano di gomma" :D
    La mia preferita in assoluto è però "quello che non c'è"!!
    E comunque i concerti dal vivo son tutti belli eh...

    RispondiElimina
  3. Non ci sono mai stata a un loro concerto, anche se, lo ammetto, non sono una loro fan sfegatata... ma gradisco... come gradisco questa recensione... brava Marcella! ^^

    RispondiElimina
  4. Miticaaaaa! Devo andare a rivedermeli, gli after! *.*

    RispondiElimina
  5. sono arrivata qui per caso e mi piace. Ti seguo. ti aspetto da me.

    RispondiElimina
  6. Grazie a Veronica e grazie dei complimenti! Ascoltateli ;)

    RispondiElimina

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...
- See more at: http://kaleidoscope90.blogspot.it/2013/05/blogging-pin-it-post.html#comment-form